“ipocrisia.
Una parola che pronunciamo, spesso ipotizzando che
non ci riguardi, che appartenga ad altri, che detestiamo cordialmente.
Ogni mattina lavando i denti, tracciando linee di
trucco sul viso o facendoci la barba, siamo pronti ad indossare la maschera
appropriata e a presentarci al mondo.
Semplicemente nascondendo le nostre vere idee, i
nostri veri pensieri, i nostri sentimenti.
Perche?
Per opportunismo, per convenienza, per paura di
diventare fragili, bersagli di eventi che non desideriamo, inconsapevoli che
nonostante le nostre maschere la vita fa quello che vuole e ci presenta
situazioni impensabili
e imprevedibili.
Siamo veramente ciò che affermiamo quando ci
presentiamo o mentire fa talmente parte di noi che non ci accorgiamo nemmeno di
mentire ogni giorno, ogni ora, ogni momento?”
Se ci fermiamo,
anche solo un momento a pesare a queste parole, possiamo renderci conto, come a
nostra scrittrice, Lucia de Cristofaro, in queste poche righe abbia colto alla
grande ciò che noi ogni giorno critichiamo, senza renderci conto, che noi
stessi siamo tutto questo. Possiamo tranquillamente definirci l’ipocrisia in
persona. Ogni giorno tutti noi compiamo azioni che ormai sono del tutte
automatiche che ci rendono ipocriti, critichiamo costantemente le persone che
noi definiamo ipocrite, ma in fondo lo siamo tutti. Lo siamo perché seguiamo
costantemente i canoni i pensieri di una società, nascondendo noi stessi,
trasformando la nostra vera identità per apparire difronte alla società così
come essa stessa lo prevede. Nascondiamo noi stessi e ciò che vogliamo essere
per paura di essere criticati, per paura di deludere, per paura di fallire e di
non essere perfetti, dimenticandoci però che così rischiamo di dimenticare noi
stessi, la nostra personalità, il nostro vero io. Ma in fondo quanto può durare
una maschera? In fondo poi la vita non ci mette di fronte situazioni che ci
costringono a toglierla?
Come afferma la
nostra scrittrice la vita fa di noi tutto quello che vuole.
Tutto questo,
questa ricerca della perfezione, la ricerca per raggiugere il canone, viene
anche esposta nelle relazioni. Perchè per piacere, per avvicinare qualcuno, dobbiamo
comportarci in un determinato modo, chissà possibilmente come l’altro preferisce.
Ma ciò comporta l’uso di una maschera costante, tendiamo a creare rapporti
basati sull’utilizzo di un’immagine creata solo per piacere, non mostrando mai
cosi noi stessi. Può mai essere costante e duraturo un rapporto cosi? Può
crearsi veramente un legame? Può una persona tenere una maschera per tutta la
vita?
Questo è ciò che
troveremo in questo bellissimo libro. Un colpo di fulmine nata tra due persone
che si incontrano per caso, una relazione altalenante, ricca di scontri e
amore. Due persone molto diverse tra loro. Che pensano e agiscono in modo
diverso. Due caratteri completamente opposti. Un uomo avvicinato solo per
interesse, solo per il raggiungimento del suo scopo. Ma chi avrebbe mai detto
che da quel giorno sarebbe iniziata una relazione, beh in fondo la vita non fa
questo?? Ci stravolge i piani, fa si che capitano cose che molte volte non
siamo in grado di cambiare, non siamo capaci di comandare. La vita è proprio
questa una grande avventura da vivere e sfidare. Ed è questo che i nostri personaggi
faranno, sfideranno la vita, affronteranno avventure diverse, obiettivi, ideali
stravolti, strade diverse che si uniscono, pensieri contrastanti costretti a
scontrarsi di continuo. Una storia che vi farà viaggiare dentro voi stessi, che
saprà coinvolgerti in ogni singolo momento. Un libro che sa raccontare, una
lettura veloce, con una storia travolgente. Consiglio vivamente questo
magnifico viaggio. Un viaggio che sono sicura amerete tantissimo.
Pappalardo
Roberta.
Informazioni in più sul libro:
-Romanzo edito da Albatros Edizioni
-170 pagine
Informazioni sull'autore:
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Scrittrice, giornalista critico letterario e d’arte. Nel
2000 ha fondato il gruppo editoriale Albatros Edizioni ed è oggi Direttore
Responsabile di Albatros Magazine. Nel 1997 il suo esordio come scrittrice con
il romanzo “La doppia vita di Rosalin” (Marotta Editore). L’opera vince il
“Premio Lerici” per la narrativa edita ed oggi è giunto all’ottava ristampa.
Inizia così una fervente attività di scrittrice e poeta: più di 50 sono infatti
i riconoscimenti letterari che le sono stati assegnati, in Italia e all’estero,
cui si vanno ad aggiungere quelli per il suo impegno sociale ricevuti
dall’UNICEF Campania, dal Rotary International Distretto 2100, da “Nuova
Officina – Brigata Medica Internazionale”, da “Trame Africane” e tante altre
associazioni. Nel 1998 pubblica con la Versiliana Editrice “Il tempio della
vanità” e nel 1999 “Storie di fine millennio”, entrambi arrivati alla terza
edizione. “Venere allo specchio”, nel 2000, è invece il primo romanzo edito con
la Albatros Edizioni, arrivato oggi alla quinta ristampa, cui seguirà nel 2006
“L’impronta della Verità”, opera di denuncia per le problematiche dell’Africa.
Si dedica, poi, nuovamente alla poesia con “Quattro pensieri diversi” (Albatros
Edizioni - 2008) ed anche partecipando a diverse antologie. Torna al romanzo nel
2013 con l’opera “L’Ottavo Giorno”, che segna l’inizio del suo successo
internazionale, con prefazione del Premio Nobel Alternativo per la Pace Johan
Galtung, cui segue l’opera “Il Capolavoro”, recensiti entrambi dalla stampa
italiana e straniera. Inserita nell’albo d’oro della Binghamton University Of
New York, è Dama Templare Ordine Hierosolymitami ed è diventata nel tempo un
punto di riferimento culturale.
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