martedì 19 maggio 2020

"AD MAIORA" di Rosa Alterio



Era un semplice giorno di settembre quando il destino decise di far incontrare due bambini. Lei aveva solo 8 anni lui 10. Fu un semplice caso che permise di far vivere ai due bambini uno dei periodi più belli in assoluto. Da quel giorno i due divennero inseparabili, si può tranquillamente dire che divennero “due corpi e un’anima”, passavano le loro intere giornate insieme. Sempre vicini l’un l’altro. A vederli insieme sembrava che si amassero. E forse in fondo era proprio così. Il loro volersi bene in fondo forse era amore, solo che erano troppo piccoli per conoscere questo sentimento, per entrambi stare insieme era come un completamento della loro anima. L’unico momento in cui si sentivano bene, si sentivano completi.

I due bambini diventarono adolescenti, e tra i due cominciò a nascere un muro. Un muro che lei cercava con tutte le sue forze di buttare giù. Ogni volta che sembrava di esserci riuscita lui ricostruiva il muro, un muro che diventava sempre più alto, sempre più spesso.

“Arrivò il giorno in cui la scultura non immedesimò nemmeno più quel piccolo posto di cuore che occupava e così il suo artefice decise di presentarsi con mattoni e cemento, iniziando a costruire a poco a poco un muro. Quella creatura rimase lì, in quel piccolo spazio in cui fu chiusa ed incominciò ad essere al buio continuamente, senza uno spigolo di luce, di serenità, perché Marco se n’era andato ed aveva deciso di spegnere tutto.
Rosa era morta.”

La loro situazione non cambiò, ogni qual volta sembrava che questo muro cadesse, il destino tornava ad allontanarli, iniziò ad essere una ver guerra contro questo destino così contrario al loro amore. Un amore che lei porterà sempre dentro di lei, lei continuerà a lottare per loro, spererà sempre di riuscire a rimanere nel cuore dell’uomo che ama, continuerà a sperare di essere unica per lui. Pur sapendo di essere diversi, pur sapendo che le loro strade hanno preso percorsi diversi, lei spera sempre, spera e continuerà a sperare di ritrovare, di riavere quell’amico con cui ha condiviso notte e giorno, con cui ha condiviso omenti belli e brutti, l’amico con cui ha condiviso la sua vita, colui ha cui ha donato il suo cuore.

Un libro che diventa un vero grido all’amore. Un libro che mette in primo piano i forti sentimenti che la ragazza prova. Tutto viene descritto come in una serie di lettere, lettere che evidenziano il tentativo che la ragazza sta cercando di farsi ascoltare, che sta cercando con tutte le sue forze di aprire il cuore del ragazzo, che sta cercando di urlare contro al mondo i sentimenti che prova per quel ragazzo, per quell’amico che gli è stata accanto per tanto tempo. Riusciranno i due ragazzi a stare insieme andando contro il desino? La ragazza riuscirà a farsi ascoltare? Sarà come spera? Sarà ancora al primo posto nel cuore del ragazzo o è troppo tardi?

Domande che solo leggendo questo libro si è in grado di rispondere. Un libro che esprime perfettamente i sentimenti della ragazza, che riesce ad emozionarti. Un libro scorrevole, ben studiato, un libro che consiglio vivamente, poiché sarà in grado di farvi amare questi due personaggi.

“Quel giorno di Settembre s'incontrarono.
Il destino decise di far scontrare quei due che erano l'opposto, ma insieme un binomio perfetto. 

Quel binomio che per tutte le persone intorno era un qualcosa di inspiegabile e ingestibile, ma non per loro. 

Era il vivere quotidiano. Era la speranza. Era l'amore. 

Quell'amore unico, proprio per il modo in cui si presentò dal primo momento nelle loro vite. 

Quell'amore che sembrava non funzionare. 

Quell'amore che nei periodi in cui erano distanti, sapeva che non poteva svanire. Quell'amore in precario equilibrio tra amore e odio, rabbia e serenità.

Quell'amore composto da addii e ritorni.”

 

Pappalardo Roberta.

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